L'esistenza di una vasta zona naturale, già parzialmente ridotta a coltura, è chiaramente documentata fin dal '700. Se ne trova infatti una testimonianza cartacea nel catasto di Carlo VI dove la zona di Monticchie è indicata come "Bosco con acque sorgenti". Ma delle sue origini più antiche fa memoria la denominazione amministrativa di questo territorio: infatti sotto la dominazione austriaca esisteva ancora la "Comunità del Bosco", tra Somaglia e Codogno. Soprattutto nell'800 questi ambienti naturali furono modificati dall'avanzata della coltura dei terreni; la bonifica e l'irrigazione furono gradualmente estese a nuovi fondi e le risorgive della "Bassa di San Marco" utilizzate per la coltivazione di riso e prato. Il Basso Lodigiano, fin dall'inizio del secolo, era considerato golena dei fiumi Lambro, Po e Adda, anche se da tempo erano state costruite arginature a difesa dalle piene. Queste opere, principalmente dovute ad iniziative locali, non impedirono ripetuti allagamenti durante le piene per la rottura delle "difese". Nel 1907 vi fu uno sfondamento eccezionale dell'arginatura del Po, presso San Rocco al Porto, che causò la sommersione di 9700 ha e fu motivo dell'istituzione di un unico consorzio di bonifica della Bassa Lodigiana preposto a regolamentare la rete idraulica locale. In tempi recenti (ca 1950) le pratiche agricole in questa zona, non più sufficientemente redditizie, furono abbandonate ed i terreni furono riconquistati da una vegetazione naturale, fino alla situazione attuale.
La conservazione di questi ambienti non era certo garantita dal solo abbandono spontaneo e dal divieto di caccia presente, dovuto all'istituzione di un'oasi faunistica. L'attività di studio, sorveglianza e protezione dell'area di Monticchie, minacciata via via da tagli abusivi del bosco, da incendi dolosi dei canneti, da tentativi di bonifica, di escavazione di sabbia, da bracconaggio e pesca di frodo ed altri usi incompatibili con la conservazione, hanno incontrato la sensibilità, oltre che del WWF (Sezione Basso Lodigiano e Delegazione Lombardia), dell'Amministrazione comunale di Somaglia, che ha individuato nel PRG l'ambiente di Monticchie come "zona di particolare rilevanza ambientale". In seguito alle proposte congiunte di WWF e Comune di Somaglia, la Regione Lombardia ha istituito il biotopo soggetto a tutela ed infine la Riserva naturale.
Queste le tappe significative degli interventi di conservazione:
- 1984: nell'ambito di un'indagine sulla teriofauna, L.Canova e N.Saino elencano gli Anfibi e Rettili osservati nella Riserva Naturale Monticchie; Rana latastei è considerata una specie comune e abbondante;
- 1987: le osservazioni di Rana latastei calano drasticamente allarmando gli specialisti;
- 1988: gli studi effettuati da V.Ferri (1988a, 1988b) individuano quale causa della diminuzione la penuria d'acqua durante la stagione riproduttiva (marzo-luglio) per la particolare rarità delle precipitazioni nei due inverni precedenti (1986-1987 e 1987-1988) e per il quasi completo interramento delle bocche di sgorgo dei tre fontanili e delle canalette di deflusso interne alla Riserva;
- febbraio 1998: viene effettuato l'approfondimento delle aste di deflusso principale delle risorgive, utilizzando un piccolo escavatore (tipo "ragno") e lasciando i fanghi per qualche giorno presso le sponde; queste sono state "alterate" solo per brevi tratti e per fasce alternate, in modo da compromettere solo parzialmente l'assetto della vegetazione e ridurre al massimo l'impatto sulla piccola fauna svernante presso le sponde. I lavori hanno riguardato anche le teste dei fontanili (ripulite e ampliate) e la regimazione dei livelli di scorrimento, posizionando chiuse a controllo manuale;
- primavera 1988: iniziano i censimenti delle ovature deposte di Rana latastei con il rilievo della localizzazione e sulle caratteristiche ambientali circostanti;
- 1988: iniziano i censimenti dell'Ornitofauna ed in particolar modo degli Ardeidi gregari; i dati annuali sono inviati al Dipartimento di Biologia Animale dell'Univ. di Pavia (sede del coordinamento regionale per lo studio e la conservazione delle Colonie di Ardeidi);
- giugno 1988: primo successo riproduttivo di R.latastei segnalato dopo tre anni;
· 1990: la situazione di Rana latastei (stima della popolazione-conteggio ovature) ritorna ai livelli del 1984 (Ferri et al., 1995);
· 1992: viene redatto il Piano di gestione della Riserva Naturale Monticchie in conformità con la Legge Regionale n. 86/83;
· 1993: al fine di conoscere la distribuzione, le caratteristiche delle fitocenosi presenti e la dinamica in atto, è stata effettuata un'indagine vegetazionale con particolare attenzione alla componente arboreo-arbustiva. Tale ricerca ha considerato, unitamente alla composizione floristica, gli aspetti strutturali delle cenosi e sono stati individuati, a tal fine, 21 quadrati permanenti per il monitoraggio della dinamica evolutiva della vegetazione;
· 1996 il Comune di Somaglia acquista da privati una parcella significativa dell'area di maggiore protezione della Riserva (ca 1,6 ha);
· 1997: viene condotta un'indagine specifica (Zavagno, 1997) su alcune specie esotiche (c.p.r. a Phytolacca americana e Solidago gigantea) volta a valutarne la capacità invasiva e quindi la potenziale pericolosità per gli elementi autoctoni più rari e/o significativi;
· 1998, grazie a fondi del Programma Agroambientale Reg.CEE 2078/92 Annata Agraria 1998/99 misura "E", viene stipulata una convenzione tra il Comune di Somaglia e il WWF per attivare una serie di interventi di manutenzione straordinaria in conformità con il Piano della Riserva (approvato con delib. G.R. del 15.2.94 n. V/48156), e in particolare ai suoi paragrafi 2.3.0., 2.3.2, 4.2.0.; la convenzione prevede per un arco di 5 anni la pulizia annuale delle risorgive - il mantenimento del sistema idraulico esistente e la riattivazione della circolazione delle acque superficiali - il taglio manuale dell'erba sulle rive dei canali e lungo tutti i sentieri di accesso e transito nell'area del nucleo centrale della Riserva - la manutenzione dei manufatti collocati all'interno della Riserva (capanni/osservatorio, ponti, chiuse, segnaletica ecc. )
· 1999-2000 è stata ripetuta l'osservazione di una parte dei quadrati permanenti istituiti nel 1993 ed è stata inoltre condotta un'indagine fenologica sulla vegetazione, nell'ambito di alcune delle situazioni maggiormente rappresentative: questi studi sono contemporanei ad altre ricerche sulla Fauna (Rana latastei e altri Anfibi / Carabidi e Araneidi / Lepidotteri / Molluschi nell'ambito del Progetto Monitoraggio della Biodiversità a cura del WWF Lombardia;
· I corpi idrici della Riserva sono stati diffusamente studiati, dal punto di vista idrobiologico in due distinte campagne di studio (1993-1994 per le risorgive; 1996-1997 per le fontane di terrazzo, le rogge e le scoline), condotte in collaborazione con il Dipartimento di Biologia dell'Università degli Studi di Milano. I risultati sono serviti per la redazione di tre tesi di laurea in Scienze Biologiche.
· -1998/1999: grazie ad un finanziamento ottenuto con applicazione del Reg.CEE 2080/92 Misura "A" il Comune di Somaglia appalta la fornitura e la messa a dimora di piante ed arbusti su terreni di proprietà comunale che andranno a costituire il "Parco Castello", ambito di pertinenza del centro di educazione permanente della Riserva situato nell'area di rispetto. |